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media&cultura

La trappola di Clariste Soh-Moube

By 20 Aprile 2012Maggio 16th, 2016No Comments
In questi giorni è stato pubblicato da Infinito Edizioni “La trappola”, libro di Clariste Moube Soh, prefazioni di Aminata Traoré, Dagmawi Yimer e Giulio Cederna, traduzione di Max Hirzel.
La pubblicazione è stata patrocinata da tre Associazioni: Apertamente di Biella, Cuamm Piemonte e Il Mondo nella città di Schio (VI) che raccogliendo una proposta di Max Hirziel ha partecipato all’iniziativa garantendo all’editore l’acquisto di un numero minimo di copie, l’impegno per la diffusione, nonché di far arrivare l’autrice in Italia organizzando incontri di presentazione. Probabilmente questo sarà possibile nel mese di settembre.
Non è un libro a tematica GLBT ma vi invitamo a sostenerlo poichè affronta comunque temi a noi cari quali la lotta per affermare se stessi e vivere una vita come si desidera.


 
LA TRAPPOLA
L’odissea dell’emigrazione, il respingimento, la rinascita
di Clariste Soh-Moube
 
Una giovane donna, africana, calciatrice. Un sogno che chiama Mbeng, Europa. Il racconto di un viaggio che è una vita – settemila chilometri in otto anni. Un percorso lungo e tortuoso nel tempo e nello spazio, aggrappata al football per avvicinare l’Europa. La storia di un inganno, di un sogno – la fortezza Mbeng – che è illusione. E la narrazione di una rinascita, ritornando all’Africa.
 
La Trappola è una testimonianza, narrazione di un percorso mentale prima ancora che fisico: Clariste racconta i suoi dieci anni vissuti inseguendo l’Europa e terminati (re)incontrando l’Africa, un altro destino e una diversa forza. Dal 1998, quando lascia con pochi soldi il suo Cameroun, fino al rientro nel 2008, dopo essere stata catturata a Tetouan, picchiata e respinta quando era a pochi centimetri dal sogno. Passando per Nigeria, Benin, Togo, Ghana, Costa d’Avorio, Mali, Senegal, Algeria, non lungo un tragitto lineare, ma attraverso un percorso tortuoso fatto di inversioni di marcia, interruzioni, tentativi frustrati, lunghe pause alla ricerca di soldi, mezzi e del tramite migliore per entrare a Mbeng, come i giovani africani chiamano l’Europa.

L’autrice
Nata nel 1979 a Yaoundè (Camerun), intraprende gli studi superiori ma decide di interromperli per lanciarsi nell’avventura della migrazione in Europa. Oggi, avvicinatasi al cosiddetto alter-mondialismo, si è messa al servizio dell’Africa e sogna di ritrovare il martirizzato continente. E’  assistente ricercatrice al Centro Amadou Hampâté Ba (CAHBA) a Bamako (Mali) dove, accanto a Aminata Traoré, persegue questo suo impegno.
 
Chi è interessato può ordinare il libro direttamente all’associazione Scledense inviando una mail a ilmondonellacitta@yahoo.it oppure passando nella sede dal lunedì al venerdì (ore 9-12.30 e 14-18).
Inoltre è possibile chiederlo nelle librerie o sul sito dell’editore
Staff d.e.l.o.s.

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