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Un dedalo di piovose strade inglesi di campagna costeggiate da boschi e muretti a secco, un camper bianco e giallo, due uomini maturi, assieme da diversi anni, in viaggio.
Cosi ha inizio Supernova, film del 2020 per la regia di Harry Macqueen.
Il film parla di un viaggio, sia reale che simbolico, che Tusker e Sam hanno deciso di intraprendere assieme, ma da cui Tusker ha deciso di non tornare.

Tusker (interpretato da Stanley Tucci) è un affermato scrittore cui è stata diagnosticata una forma precoce di demenza, mentre Sam (interpretato da Colin Firth) pianista professionista, è il suo devoto ed amorevole compagno, combattuto tra il profondo amore verso Tusker e l’altrettanto profondo rispetto delle sue scelte individuali; per questo motivo Sam, prima che Tusker perda definitivamente coscienza di sé e del mondo esterno, decide di fare un viaggio col compagno alla volta della Scozia per fargli prendere commiato dagli affetti e dai luoghi familiari prima che, nel volgere di pochi mesi, vadano perduti nel tempo come lacrime nella pioggia (Blade Runner è un film da questo lontano per temi e tempi, ma per Tusker, cosi come per il cyborg Roy Batty, “ è giunto il tempo di morire”) .
Tusker però ha altri piani: vuole infatti togliersi la vita con dei medicinali all’ insaputa di Sam; scoperto l’intento tragico dell’ amato, Sam tenterà di convincerlo a ricredersi.

Supernova a mio parere è uno dei film più intensi, delicati e complessi che mi è capitato di vedere da molto tempo a questa parte: come tutti i film tanto interessanti da porre quesiti esistenziali ed alimentare dibattiti tra gli spettatori, è un’ opera che tratta molti temi, la malattia, l’amore, l’eutanasia, il rapporto col destino, riuscendo ad amalgamarli in una trama a tratti estremamente dettagliata, a tratti solo accennata, come in alcuni quadri che l’autore ha solo punteggiato con tratti di pennello leggeri.

Il film è impostato come un’opera teatrale e ricorda per molti versi la tragedia greca: vi è infatti la contrapposizione tra i due protagonisti, contrari ma complementari, vi è una sorta di coro greco, rappresentato dalla sorella e dal cognato di Sam e dagli amici della coppia, dai quali si riescono a carpire poche ma fondamentali informazioni sul passato dei due protagonisti. Ad un certo punto il coro scompare e rimangono sulla scena solo Tusker e Sam, diversi ma complementari: Tusker infatti rappresenta la ragione, la logica freddamente stringente di chi, contro il mondo esterno decide di anticipare la fine, non volendo diventare un fantasma per se stesso ed un peso per l’amato; Sam invece rappresenta l’amore e l’attaccamento alla vita di chi non si rassegna ad abbandonare l’amato ad un destino scelto unilateralmente da quest’ultimo.

I due si confronteranno lungamente, litigheranno, piangeranno, si riabbracceranno. Alla fine però la ragione prevarrà sull’amore e Sam dovrà accettare la scelta estrema di Tusker.
“Lasciami andare” chiederà dolcemente Tusker stretto tra le braccia di Sam. Questa scena riassume in modo accennato ma molto chiaro il messaggio di Supernova: amare significa anche e soprattutto rispettare le scelte dell’ amato, anche le più radicali, che l’amato decide di intraprendere non per un atto di egoismo ma per un profondo senso di amore, autodeterminazione e responsabilità verso il compagno.
Supernova quindi è un film che lascia aperti molti quesiti e non lascia nello spettatore alcun facile messaggio moralistico o peggio amorale: questa non è una storia universale, questa è la storia di Sam e Tusker che hanno sofferto, lottato ed hanno deciso di salutarsi per sempre. Si può essere in disaccordo per motivi etici ma noi non c’eravamo, noi non possiamo entrare nelle scelte dei protagonisti, noi non ne abbiamo diritto alcuno.

In conclusione Supernova è un film che guarda, con gli occhi di Sam, al notturno cielo stellato ed alle galassie remote ed alle scelte decisive della vita che portano Tusker, come una supernova, stella alla fine della vita, a fare parte, dopo una spettacolare esplosione, di quel cielo e di quelle galassie che Sam per sempre potrà ammirare steso su di un campo, certo che Tusker è con lui e lo ama incondizionatamente.

Autore: Paolo Marconi

Scritto per Il Grande Colibrì
Su gentile concessione di www.iosonominoranza.it/

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