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mondo lgbt

Risponde Beatrice Pesimena

By 27 Dicembre 2012Maggio 16th, 2016No Comments
Pubblichiamo integralmente la risposta alle domande di delos di Beatrice Pesimena, candidata per le primarie di Sel.

1) Lei é favorevole all’estensione del matrimonio civile anche alle coppie di persone dello stesso sesso?
Assolutamente favorevole. Il primo incontro pubblico proposto alla città di Bassano da Sinistra Ecologia Libertà è stato proprio quello sui diritti civili, In particolare abbiamo raccolto le firme per una petizione fatta al comune affinché istituisse un registro anagrafico delle coppie di fatto. 
Personalmente ritengo che l’Italia debba assolutamente fare questo passaggio di buon senso, estendendo diritti e tutele ad ogni tipo di famiglia come peraltro già la nostra Costituzione prevede. Per quanto riguarda la mia candidatura, ho messo tra le cose che mi interessano maggiormente i diritti “interi”, le pari opportunità, la tolleranza, l’accoglienza e la solidarietà. Ciascuno individuo è un capitale umano, una risorsa che va protetta, tutelata e valorizzata, nessuno escluso!


2) E alle adozioni da parte delle famiglie con genitori dello stesso sesso?
Mi è capitato per lavoro, per volontariato, per vicinanza di avere a che fare con bambini tanto fortunati da avere una madre e un padre ma altrettanto sfortunati di vivere situazioni ai limiti dell’umana infelicità. Io credo fermamente che ogni bambino abbia il diritto di essere amato incondizionatamente, non esistono per me famiglie di serie B, amori di serie B, quello che si deve tenere presente è solo e soltanto il bene di un bambino. Sono quindi assolutamente favorevole.

3) Quali strumenti ritiene opportuno adottare per estendere i diritti civili e quindi ridurre la distanza tra l’Italia e gli altri paesi europei?
La mia idea di Europa è di un Europa unita dal punto di vista sociale, la mia idea è quella di allineare l’Italia a quei paesi che hanno superato il medioevo sociale, considerando i diritti civili come una condizione sine qua non, come una naturale risposta ad una società che progredisce e non regredisce. Di esempi da seguire ve ne sono numerosi, basterebbe che che l’Italia iniziasse questo percorso avendo come meta l’obiettivo da raggiungere senza perdere tempo a scegliere il metodo.

4) Si impegna affinché la legge Mancino venga estesa anche ai reati di stampo omofobo?
L’omofobia è a mio avviso un reato molto grave, che sottende ad altri reati ancora più gravi. Assolutamente favorevole ad estendere la legge Mancino ai reati di stampo omofobo. Personalmente farei ancora di più, considerando questo fenomeno nella sua pericolosità e cercando di lavorare sulla prevenzione, sulla corretta informazione che passa anche attraverso il riconoscimento da parte dello stato dei diritti civili. Anche in questo caso lo Stato ha il dovere di dare l’esempio, riconoscendo la dignità ad ogni cittadino qualunque sia la sua identità.

5) Lei è favorevole alla PMA estesa anche alle coppie omosessuali?
Io non vorrei proprio più distinguere le coppie attraverso la connotazione sessuale, quello che è un diritto di un individuo lo è in maniera assoluta senza aggettivi qualificativi. 
Sono certamente favorevole.

6) Come ritiene si rafforzi la laicità delle istituzioni?
Innanzitutto rimanendo nella laicità senza contaminazioni e compromessi. Le istituzioni devono rappresentare tutti. Tutti devono sentirsi rappresentati. Le commistioni di ruoli e messaggi creano solo confusione e strumentalizzazione.

7) Quale tipo di azioni ritiene efficaci per contrastare la violenza maschile causa del femminicidio in Italia?
Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore, che sto seguendo da tempo, leggendo e studiando. Mi interessa capire questo terribile fenomeno sociologico, capirne le cause e cercarne l”antidoto”. Purtroppo credo che questo sia la punta dell’iceberg di un fenomeno più profondo che riguarda la famiglia, le questioni di genere, il mutamento delle relazioni sentimentali che vanno verso una naturale pari dignità, pari capacità di decidere della propria vita ed un modello educativo ancora maschilista nel quale l’uomo si sente ancora padrone della vita di una donna. Il lavoro da fare su questo tema è ancora più profondo, a mio parere, deve essere capillare: la scuola, le agenzie didattiche, i consultori, i centri anti-violenza, una corretta informazione e una buona legislazione in materia.
Vorrei anche sottolineare che ogni femminicidio commesso contro una donna che è anche madre, diventa un “famiglicidio” passatemi il termine. Le vittime del femminicidio sono le donne ma anche i loro figli.

Sono a tua disposizione per qualsiasi cosa e iniziativa,
Beatrice

 

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